
Quanti di noi hanno un orologio fermo in un cassetto? Magari quello del nonno, con il cinturino consumato e il vetro un po’ graffiato. O quello della mamma, che si metteva solo nelle occasioni speciali. Orologi che non segnano più l’ora, ma che custodiscono il tempo in un altro modo: quello dei ricordi, delle mani che li hanno indossati, delle storie che hanno attraversato.
Mentre Kotobaya Books stava preparando la pubblicazione de L’uomo che vendeva il tempo, ci siamo imbattuti in un articolo che raccontava la storia di un orologiaio della città di Amagasaki in Giappone. Dopo il forte terremoto che aveva colpito la penisola di Noto il primo giorno di gennaio 2024, l’orologiaio aveva iniziato a riparare vecchi orologi dimenticati. Li faceva tornare a vivere e li vendeva, devolvendo il ricavato alle persone colpite dal sisma. Un gesto semplice, ma profondamente simbolico. Perché far ripartire un orologio, in un momento in cui tutto sembra essersi fermato, è come restituire tempo alla speranza. Senza necessità di parole gli orologi che tornavano a scandire i secondi parevano comunicare la possibilità di ricominciare.
Quella storia ci ha toccati profondamente. Ci ha fatto riflettere su cosa significhi davvero “donare tempo”. E ci ha ispirati a cercare il nostro modo di farlo.
A giugno è stata stampata la nostra prima pubblicazione: L’uomo che vendeva il tempo, la storia di Vettore, un personaggio che raccoglie il tempo e lo consegna a chi ne ha bisogno. Quando abbiamo avuto tra le mani le prime copie, abbiamo pensato all’orologiaio e siamo andati a trovarlo. Nel suo laboratorio, tra ticchettii ritrovati e quadranti che tornavano a brillare, le parole del nostro libro sembravano già di casa.
Da quell’incontro è nata un’idea: portare Vettore ai bambini delle scuole elementari di Noto. Regalare loro un tempo diverso, fatto di storie, immaginazione e sorrisi. Lo abbiamo fatto contattando il sovrintendente scolastico della zona e siamo felici di poter consegnare alle scuole locali, in occasione della Giornata della Lettura (che in Giappone si svolge il 27 ottobre), alcune copie del libro.
L’orologiaio ha riparato gli orologi e noi abbiamo fatto arrivare la nostra prima pubblicazione. Siamo convinti che ognuno abbia l’opportunità di contribuire alle situazioni difficili che altre persone vivono. Forse ci appare complicato all’inizio, ma a volte basta una scintilla inaspettata per illuminare la via e scoprire che ognuno di noi ha un modo unico e possibile per dare senso – un nuovo senso – alla vita delle persone vicine e lontane.

Immagine tratta dal quotidiano giapponese Mainichi Shimbun del 31 ottobre 2025.
