Quante storie in una storia

Un quartiere vivace, ricco di piccole attività commerciali, tra le quali vi era anche una panetteria.
Queste sono le parole calme e ben scandite da Marco Paschetta, che abbiamo incontrato nel Parco del Valentino a Torino.

Poi prosegue la sua storia.
I miei genitori hanno lavorato per gran parte della loro vita in una panetteria a Cuneo. Intorno a loro c’erano tante altre piccole attività commerciali che davano vita a un quartiere popolare e animato.

Le parole di Marco iniziano così, spontaneamente, a tracciare linee e disegni nella mia mente.
Per me l’infanzia ha il sapore della panetteria e delle sue vetrine.
Ha il sapore della serranda in metallo che ogni giorno mio padre alzava e abbassava, ma anche del profumo del pane che aleggiava tutto intorno.

Ed ecco i colori con cui Marco Paschetta, illustratore de “L’uomo che vendeva il tempo”, riempie le figure, la natura e la città del suo mondo. Un mondo che mi accorgo di conoscere, una storia che mi sembra di aver già visto.
Ma la mia infanzia è anche legata al ricordo di un altro spazio famigliare, contiguo alla panetteria: i marciapiedi sui quali il negozio si affacciava.
Erano luoghi di passaggio lungo ai quali giocavo con gli amici e vedevo passare tante persone che abitavano lì intorno.
“L’uomo che vendeva il tempo” per me si radica proprio lì: negli isolati della mia infanzia.

Così risponde Marco alla domanda formulata da Michele Cappetta, che ringraziamo per aver partecipato all’intervista, facendoci scoprire nuove prospettive lungo il fiume Po.

M.M.

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