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Natale tra il Reno e le Alpi

C’è un filo sottile – quasi un nastro di luce invernale – che collega la lunga storia dell’albero di Natale alle memorie private che ognuno di noi conserva nel cuore.

Nasce sulle rive del Reno, tra Strasburgo e l’Alsazia, dove nel tardo Quattrocento gli abeti venivano innalzati nei mercati cittadini come silenziosi simboli di festa, e dove poco dopo entrarono nelle case come portatori di luce durante le notti più lunghe dell’anno. È una tradizione che nasce lì, ma che parla a tutti: un gesto antico che ha attraversato secoli, famiglie e lingue, fino a diventare quel centro luminoso attorno al quale ci ritroviamo ogni dicembre.

Ed è proprio pensando a questo antico simbolo che si ispirano le parole di Gabriele Dobin, con la quale ogni anno ci scambiamo calorosi auguri natalizi e dalla quale riceviamo versi che ci ispirano ad un momento di riflessione.

Quest’anno la poesia, scritta in tedesco come una carezza offerta al passato, ci fa rivivere l’albero di Natale di sua nonna, a Wagrain, nei dintorni di Salisburgo.

Wagrain è il paese in cui oggi riposa Joseph Mohr, che ideò più di un secolo fa Stille Nacht, il canto che oggi risuona in tutto il mondo proprio attorno a un albero di Natale.
Un cerchio perfetto: la Mitteleuropa che dona al mondo la sua voce, le sue immagini, i suoi silenzi nevosi; l’albero che si accende nelle piazze renane.
Tutto si richiama, come se ogni dicembre la tradizione tornasse a respirare attraverso le storie che scegliamo di raccontare.

Omas Christbaum war ganz ohne Glamour.
Von Luxus so gar keine Spur.
Der Christbaumschmuck war oft gebraucht
und daher auch schon sehr geschlaucht.
Trotzdem gab es viel zu schau’n.
An diesem ganz besondren Baum.
Da hing so manche Leckerei.
Sogar Schokoschnapsfläschen war’n dabei.
Und Windgebäck rosa, weiss, picksüß
so manche Plombe fliegen ließ.
Geleeringe in allen Farben kunterbunt
landeten voll Genuss in meinem Mund.
Von dem Baum hab’ ich geträumt.
Dreikönig war er leergeräumt.
Ein Weihnachtswunder Omas Christbaum war.
Ein Weihnachtsglück wie’s früher war.

Fröhliche Weihnachten!
(von Gabriele Dobin 2025)

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