Oltre l’ultima pagina, con Vettore

Ogni libro termina all’ultima pagina, ma la sua storia non finisce.
Questa può essere la sensazione provata dai lettori e, allo stesso modo, dall’autore di un libro.

Durante l’incontro che si è svolto a Cittadella, abbiamo potuto registrare lo sguardo di Luca Cognolato mentre ci descriveva Vettore, protagonista de L’uomo che vendeva il tempo.

Vettore è un uomo del nostro tempo: percepisce l’eccesso e la mancanza di tempo. Egli si pone, tuttavia, anche al di fuori del nostro tempo, in quanto ha la possibilità di gestire il tempo: venderlo, scambiarlo.

Oggi la gestione del tempo sembra essere diventata una disciplina da apprendere alla stregua di una materia scolastica. Ci sono corsi, manuali, tecniche.
Come se il tempo fosse qualcosa di esterno a noi, da domare, da organizzare, da ottimizzare. Eppure, noi viviamo nel tempo: esso ci appartiene per natura.
Sentendo le parole di Luca Cognolato appare chiaro l’insegnamento che Vettore vuole proporci.

Al termine del dialogo con l’autore ci siamo permessi di lasciar formulare una domanda dal nostro giovanissimo lettore di casa.

Cosa si può fare con il tempo?

La risposta di Luca, in questo caso, ci riporta a una verità semplice e potente: Qualsiasi cosa che ci faccia stare bene, qualsiasi cosa ci faccia sentire un po’ più liberi.

Il tempo è un mezzo – forse il più prezioso – per la ricerca della libertà. Una libertà da cercare anche oltre l’ultima pagina di un libro.

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